Questo fine settimana il Presidio Permanente ospita la Terra Madre; sabato e domenica, infatti, nei tendoni di Ponte Marchese piccoli produttori locali e consumatori si confronteranno sulla pratiche e sugli strumenti comuni per difendere la nostra terra, mettere un granello di sabbia nei meccanismi commerciali che soffocano le piccole produzioni e cercare forme comunitarie per costruire filiere territoriali dei prodotti alimentari.
L’iniziativa – a cui ha dato il proprio sostegno anche la condotta vicentina di Slow Food – nasce dall’incontro tra produttori, associazioni e cittadini che, prendendo spunto dal Terra Madre Day – che vedrà più di mille iniziative in tutto il mondo – hanno voluto costruire un fine settimana di incontri, dibattiti, scambi e degustazioni. Ma, soprattutto, uno spazio nel quale costruire legami sociali e buone pratiche, con la consapevolezza che è solo a partire dalla nostra quotidianità che è possibile cambiare il sistema e difendere la terra da chi la vorrebbe piegare alle necessità del profitto.
Un’iniziativa, dunque, che richiama fatti e dibattiti oggi più che mai all’ordine del giorno a livello locale così come a livello globale. Da una parte, infatti, quest’iniziativa parla di quegli strumenti indispensabili a difendere la nostra terra, prevenendo avvenimenti drammatici come l’alluvione che ha colpito a novembre Vicenza; dall’altra, i temi dei quali si discuterà hanno un nesso indiscutibile con quanto si sta affrontando in questi giorni a Cancun, in Messico, dove i governi di tutto il mondo discutono dei cambiamenti climatici (l’agricoltura industrializzata contribuisce per una quota importante alle emissioni nocive) cercando false soluzioni attraverso l’introduzione di di strumenti che permetterebbero ai paesi ricchi di inquinare acquistando “quote verdi” negli altri territori.
Di fronte al fallimento della green economy – che si è dimostrata semplicemente uno strumento per trasformare la tutela ambientale in business – diventa centrale il lavoro che piccoli produttori, consumatori critici e gruppi d’acquisto, cittadini e movimenti stanno facendo nella ricerca di strade alternative per trovare stili di vita capaci di intrecciarsi con l’ambiente senza devastarlo.
Saranno questi i temi che faranno da sfondo all’iniziativa di questo fine settimana e che saranno declinati sul locale, per dare pratica e sostanza ai ragionamenti e alle riflessioni che in tante e tanti abbiamo fatto in questi ultimi anni. La vicenda del Dal Molin, del resto, ci ha aperto un mondo nel quale abbiamo conosciuto l’importanza della terra e dei beni comuni, ma anche la necessità di un impegno diretto per essere protagonisti della nostra quotidianità.
E, del resto, questa è un iniziativa che non nasce nel nulla; tanti sono stati, in questi mesi, i momenti di approfondimento – l’ultimo, in ordine temporale, quello di Gusti Berici – che fanno si che quello di sabato e domenica non sia un evento a se, ma una tappa di un percorso collettivo che parla di consapevolezza, beni comuni, partecipazione e democrazia.
Tratto dal sito del Presidio Permanente No Dal Molin.